Con
piacere vi comunico che si sono da poco conclusi i lavori di restauro
conservativo del Casotto
del custode,
conosciuto anche come “Villino
Chiesa”,
progettato dall’architetto Carlo Ceppi negli ultimi anni del XIX
secolo in stile eclettico con motivi rinascimentali e suggestioni
tardomedievali, che da anni ormai assolve alla funzione di centralino
della Clinica
Fornaca di Sessant,
in corso Vittorio Emanuele II 91.
Un
importante pezzo di patrimonio culturale e artistico viene finalmente
restituito alla città di Torino.
Il
progetto del Casotto del custode venne realizzato dall’architetto
autore di numerosi altri progetti ancora oggi visibili in città:
dalla facciata della stazione ferroviaria di Porta Nuova alla Fontana
dei Dodici Mesi all’interno del Parco del Valentino, fino ad alcuni
tra i Palazzi più prestigiosi nel cuore di Torino. A commissionare
il progetto fu il proprietario della Villa, il senatore Michele
Chiesa, al tempo tra i maggiori industriali del Piemonte: banchiere e
consigliere nella sede torinese della Banca nazionale italiana che
venne nominato Senatore del Regno il 14 giugno del 1900. Dopo la
morte del senatore Chiesa, la Villa passò a un’altra famiglia fino
al 1948, quando Donna Maria Lobetti Bodoni Fornaca di Sessant
acquistò l’immobile in onore del fratello, professor Luigi.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnX-BDHDDkagJGcX8ETg1ZXyj9hhiwDR3KGxLdqry6ZFYelpW40jnKiD-9rK-F1fM-n_Suw015p-vNI6ELCVSKdGGDnNWZQeAUCWmF9XqFeJXTu1V8AubLd5W-WUnKMbIZnUSKJ31JvLfoB4isOI8z2Jbu-dvOU8Z5bL_-GNFA4yydYOAGkGTAJxD70w/s280/Interno%20centralino%20Clinica%20Fornaca.jpg)
Già
gli studi preliminari di restauro, affidati ad Allegra Carlone,
avevano permesso un’analisi approfondita delle tecniche artistiche
adottate. I lavori svolti hanno permesso di preservare e accordare i
diversi livelli presenti, le alterazioni e le discromie dovute anche
alle differenti esposizioni alla luce solare e di restituire
leggibilità alle decorazioni a graffito. L’esterno è stato
riportato così com’era in origine, le facciate e il sottoportico
hanno visto recuperare le decorazioni a graffito e i giochi di colore
originari. L’interno del Casotto del custode ha invece registrato
un completo rifacimento e, in virtù di un progetto di design
affidato allo studio “FTA” (Filippo Taidelli Architetto) di
Milano, appare oggi completamente trasformato, attraverso una
reinterpretazione delle finiture dell’epoca declinate in maniera
contemporanea, ad esempio con l’uso di materiali come l’ottone e
di nuove forme. Da rilevare, a livello del primo piano, il pregevole
soffitto a cassettoni ligneo con decorazioni monocrome tra cui lo
scudo riportante la sigla “MC”, le iniziali del senatore Michele
Chiesa. L’odierna architettura rispecchia ancora nel complesso il
primario disegno: oltre alla porzione chiusa, si delinea un piccolo
loggiato con cancello in ferro battuto, la cosiddetta “cinta
esterna” realizzata da Giuseppe Pichetto senior, grande nome
torinese nella lavorazione artistica del ferro battuto.
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