Nelle
sale delle Cannoniere del Forte
di Bard,
dal 15 giugno al 3 novembre 2024 ci attende la mostra Arcane
fantasie:
il genio artistico di Marino Marini - tra i più importanti artisti
italiani del Novecento - propone un mondo di cavalli e cavalieri, di
guerrieri e antiche divinità, di giocolieri e danzatrici.
La
mostra è promossa dal Forte di Bard in collaborazione con 24 Ore
Cultura e Museo Marino Marini di Firenze, a cui si deve la gran parte
dei prestiti. L’esposizione, curata da Sergio Risaliti, direttore
del Museo Novecento di Firenze punta l’attenzione sulle principali
fonti di ispirazione di Marini e sui temi ricorrenti della sua
ricerca, presentando ben 23 sculture e 39 opere su tela e carta. Un
percorso del tutto personale per sviluppo e coerenza, tra ritorno
dell’arcaico
e supremazia del sogno e della fantasia. Marino Marini è stato
sempre attratto dal linguaggio figurativo, anche quando ha condotto a
drammatiche scomposizioni la forma plastica. Un linguaggio di grande
potenza e coerenza che trova la sua massima espressione nei cavalli e
nei cavalieri, i soggetti più conosciuti della sua produzione,
trasformati in un tramite
per leggere la realtà e raccontare la condizione umana. Figure che
nel tempo si fanno sempre meno definite e sempre più espressive,
fino ad assumere i connotati di metafore scultoree.

Nelle
diverse sezioni della mostra si alternano sculture, dipinti,
grafiche, i suoi celebri cavalli e cavalieri, le Pomone, le
danzatrici e i giocolieri nati dalla sua fantasia, a partire dalla
Piccola
danzatrice,
olio su tavola del 1927, fino al Guerriero
realizzato nel 1958-59. Soggetti che, dall’inizio
alla fine di una carriera segnata da una vasta produzione, assicurano
la presenza e sopravvivenza di qualcosa di antico e ancestrale,
segnato dal legame immortale tra uomo e natura, pulsioni di vita e di
morte, di dolore e angoscia, così come di esuberanza, dinamismo e
indomabile energia. Tra i capolavori in mostra, si segnala infine il
prestigioso prestito dell’opera Gentiluomo
a cavallo
del 1937, concessa dalla Camera dei Deputati.
Protagonista
a suo modo delle avanguardie, Marino Marini seppe intuire che la
scoperta del primordiale, del primitivo e dell’arcaico,
era la via necessaria per superare la crisi dei valori formali e
spirituali della sua epoca. Gli apparvero ricolmi di vitalità e di
mistero gli Etruschi e le perturbanti figure del circo e le Pomone,
in cui l’artista riscopriva la vitalità generativa del mondo
femminile e della natura. Proprio nel mondo degli Etruschi, poi in
quello del circo e del teatro di danza e quello delle arcaiche figure
femminili, Marini trovò qualcosa di congeniale e familiare: la
possibilità di recuperare un tempo perduto e in esso
una
sacralità dell’arte,
con la sua magia e i suoi misteriosi rapporti tra conscio e
inconscio.
Biografia
Marino
Marini nasce a Pistoia il 27 febbraio 1901. Nel 1917 si iscrive
all’Accademia di Belle Arti a Firenze dove segue i corsi di pittura
di Galileo Chini e di scultura di Domenico Trentacoste. I primi anni
della sua attività sono dedicati alla pittura, al disegno e alla
grafica. Nel 1926 risiede a Firenze; l’anno successivo conosce a
Monza Arturo Martini che, due anni dopo, lo chiamerà a succedergli
all’insegnamento all’I.S.I.A., alla Villa Reale di Monza. Nel
1928 partecipa alla mostra a Milano del gruppo “Novecento”. Nel
1929 soggiorna a Parigi, dove ha occasione di entrare in contatto con
De Pisis, Picasso, Maillol, Lipchitz, Braque, Laurents. Su diretto
consiglio di Mario Tozzi, invia la scultura in terracotta “Popolo”
all’Esposition
d’art italien moderne
alla galleria Bonaparte di Parigi. Continua ad esporre con il gruppo
Novecento
a Milano (1929), Nizza (1929), Helsinki (1930) e Stoccolma (1931).
La
sua prima personale, a Milano, è del 1932; nel 1935 vince il primo
premio per la scultura alla Quadriennale di Roma. Sono questi gli
anni in cui Marini circoscrive la sua ricerca artistica a due
tematiche essenziali: il cavaliere e la pomona. Nel 1938 sposa
Mercedes Pedrazzini, affettuosamente rinominata Marina, che gli sarà
accanto per tutta la vita. Nel 1940 lascia l’insegnamento a Monza
per la cattedra di scultura all’Accademia di Brera, che tiene fino
al 1943, quando, per lo scoppio della guerra, si rifugia in Svizzera.
In
questi anni ha l’occasione di frequentare Wotruba, Germaine
Richier, Giacometti, Haller, Banninger e di entrare in contatto con
le realtà artistiche più avanzate in Europa. Espone a Basilea,
Berna, Zurigo. Terminata la guerra Marino torna a Milano, riaprendo
lo studio e riprendendo l’insegnamento a Brera. Nel 1948 la
Biennale di Venezia gli dedica una sala personale; incontra Henry
Moore, con il quale stringe un’amicizia particolarmente importante
per la sua produzione artistica, e Curt Valentin, mercante che lo fa
conoscere sul mercato europeo e statunitense. Durante il soggiorno
americano Marino conosce Arp, Feininger, Calder, Dalì, Tanguy. Si
intensificano le esposizioni e i riconoscimenti ufficiali in ambito
internazionale a partire dalla personale a New York nel 1950, al
monumento equestre commissionato dalla municipalità dell’Aia nel
1958-59, alle mostre di Zurigo (1962), Roma (1966) e l’esposizione
itinerante in Giappone (1978). A partire dagli anni Settanta prendono
forma realtà museali a lui dedicate. Nel 1973 a Milano si inaugura
il Museo Marino Marini nella Civica Galleria d’Arte Moderna. Nel
1976 la Nuova Pinacoteca di Monaco di Baviera gli dedica una sala
permanente. Nel 1979 si inaugura a Pistoia il centro di
documentazione dell’opera di Marino Marini, che dal 1989 viene
collocato nel restaurato Convento del Tau. Marini muore a Viareggio
nel 1980. Pochi anni più tardi, nel 1988, si inaugura il Museo
Marino Marini di Firenze, a seguito di una donazione di opere al
capoluogo toscano, città fortemente amata dall’artista.

Marino
Marini
Arcane
fantasie
a
cura di Sergio Risaliti
Forte
di Bard. Valle d’Aosta
15
giugno – 3 novembre 2024
Orari
Martedì-venerdì
10.00 / 18.00
Sabato,
domenica e festivi 10.00 / 19.00
Lunedì
chiuso
Tariffe
Intero
10,00 euro | Ridotto 8,00 euro (over 65) | Ridotto 3,00 euro (19-25
anni)
Gratuità: possessori
Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Abbonamento Musei
Lombardia Valle d’Aosta; Membership Card Forte di Bard, minori di
18 anni.
Informazioni
al pubblico
Associazione
Forte di Bard
T.
+ 39 0125 833811 | info@fortedibard.it | www.fortedibard.it
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