TPE
Teatro Astra presenta
dal
18
al 23 marzo
Fabio Condemi e Fabrizio Sinisi in
CASANOVA, liberamente
ispirato a
Storia
della mia vita
di Giacomo Casanova.
Il
regista Fabio Condemi torna al TPE Teatro Astra portando in scena un
lavoro di cui Fabio Cherstich firma scenografia e drammaturgia
dell’immagine, su un testo originale di Fabrizio Sinisi. Ispirato
alle memorie autobiografiche del celebre pensatore e filosofo
veneziano Giacomo Casanova, lo spettacolo si avvale
dell’interpretazione di Sandro Lombardi, grande protagonista del
panorama teatrale italiano. Completano il cast due attori di grande
esperienza come Betti Pedrazzi e Marco Cavalcoli, e i giovani Simona
De Leo e Alberto Marcello. In questa sua prima collaborazione con il
pluripremiato drammaturgo Fabrizio Sinisi (Premio Testori per la
Letteratura, Premio ANCT 2022), Condemi prosegue il lavoro iniziato
con La filosofia nel boudoir del Marchese de Sade, opera che gli è
valsa il Premio Ubu 2021 per la miglior regia.

“La
vita di Casanova – afferma
il regista Fabio Condemi –
è una miniera teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e
storici che contiene. Da protagonista a spettatore, Casanova ricorda
se stesso da giovane e rievoca in modo frammentario le sue avventure.
[...] I ricordi si mescolano e prendono vita nella biblioteca del
Castello di Dux, in Boemia, dove l’intellettuale veneziano
trascorre gli ultimi giorni, esule, sbeffeggiato, escluso dal mondo
moderno, dialogando con i fantasmi del suo passato. Casanova,
filosofo, prestigiatore e truffatore che ha vissuto tutto il secolo
dei lumi, muore proprio alla fine del Settecento, mentre il mondo
cambia e inizia la modernità.” “Inverno 1798: un medico esperto
di mesmerismo arriva a Dux, in Boemia, per visitare il vecchio
bibliotecario. Quel bibliotecario è Giacomo Casanova, che da
quindici anni è al servizio del Conte di Waldstein. Casanova si
presenta vecchio e malandato. Sta catalogando dei libri ed è in
collera con i cortigiani di Dux che gli parlano in tedesco, lingua
che non conosce. [...] Durante la seduta mesmerica, Casanova, in uno
stato di coscienza alterato, comincia a ricordare; ma non sono veri
ricordi, sono diversi da quelli che lui ha descritto nelle memorie,
hanno il carattere di visioni, premonizioni, apparizioni. Il medico
ascolta la storia di Casanova, una storia popolata da fantasmi. [...]
Alla fine della seduta, il cui scopo era recuperare la memoria
perduta, Casanova capisce che forse quello che deve fare è
dimenticare tutto”.

“Casanova
è una meditazione sulla memoria e sul tempo – dichiara
Sinisi:
non solo quelli di Giacomo Casanova, ma di un’epoca intera. Ci sono
personaggi, osservando i quali si può misurare la transizione di
un’epoca storica. Casanova – nato all’inizio del secolo, nel
1725, e morto alle soglie del successivo, nel 1798 – è uno di
questi corpi che funzionano come dei campi di battaglia. [...]
Giacomo Casanova è forse la più perfetta cartina di tornasole del
Settecento, un secolo che vive uno dei più grandi stravolgimenti
culturali, politici e antropologici che la storia ricordi: la fine
dell’aristocrazia e l’ascesa della borghesia; il tramonto dei
miti religiosi e l’accelerazione del capitalismo di mercato;
l’inizio dell’età dei Lumi e del razionalismo materialista.
[...] Quest’uomo malinconico e rancoroso, rinchiuso come un
prigioniero in una piccola biblioteca in Boemia, non è solo una
celebre personalità del tempo che fu: è una maschera tragicomica,
un paradigma che cambia, un’icona che segna la fine di un mondo e
l’inizio di un altro. [...] La sua vita è sempre stata un inno
alla vitalità: avventuriero, amante, giocatore d’azzardo,
latitante, soldato di ventura, filosofo itinerante – la sua
esistenza è sempre attraversata da un desiderio incontenibile e
sfuggente: un’inquietudine, una continua fuga in avanti. Ora,
nell’ultimo atto della sua vita, quell’inquietudine diventa
emblema di una ribellione disperata contro la mortalità. Questo
rappresentano i diversi personaggi di questa sonata di fantasmi:
l’affabile e ambiguo mesmerista; il frate Marino Balbi, compagno di
cella di Casanova nel suo periodo di detenzione nel carcere dei
Piombi; la giovane amata (e poi abbandonata) Henriette; e soprattutto
la lunare, esoterica e futuristica Marchesa D’Urfé: tentativi di
fermare l’entropia del mondo, di modificare quell’irrevocabilità
che fa apparire ogni vita simile a un destino. Ognuno di loro
rappresenta un turning-point nella vita di Casanova, un punto
interrogativo della sua biografia, come un crocevia rimasto
drammaticamente aperto.”
Fabio
Condemi ha risposto in questo modo alla domanda che Andrea De Rosa ha
rivolto agli artisti della Stagione TPE 2024/25:
Chi
è o che cos'è il fantasma nel tuo spettacolo?
Questo
spettacolo prende l’abbrivio dalle memorie di Casanova, una miniera
teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e storici che
contiene. Il fantasma risiede proprio in questa parola, “memoria”,
perché Casanova ricorda sé stesso da giovane proprio sull’orlo
del 1700, quando il secolo sta per finire e lui non ne fa più parte.
Escluso dal mondo moderno, anche i suoi amori sono diventati storie
di fantasmi, perché, come scrive David Foster Wallace “ogni storia
d’amore è una storia di fantasmi”.
PROGRAMMA
COMPLETO DELLA STAGIONE TPE 2024/25 SU TPETEATROASTRA.IT
Info,
biglietti e abbonamenti disponibili su tpeteatroastra.it
e in biglietteria.
Biglietti
da 10 a 25 euro
TPE
Teatro Astra
Via
Rosolino Pilo 6, Torino
CASANOVA
Fabio
Condemi / Fabrizio Sinisi
18
- 23 marzo 2025
TPE
Teatro Astra
mar h 21 mer h 19
gio h 20 ven h 21 sab h 19 dom h 17
durata
100 min
regia
Fabio
Condemi
con
Sandro
Lombardi
e
con (in ordine alfabetico) Marco
Cavalcoli, Simona De Leo, Alberto Marcello, Betti Pedrazzi
per
la prima volta in scena Edoardo
Matteo
scene
e drammaturgia dell’immagine Fabio
Cherstich
costumi
Gianluca
Sbicca
disegno
luci Giulia
Pastore
musiche
e sound design Andrea
Gianessi
assistente
alla regia Andrea
Lucchetta
assistente
scenografo Andrea
Colombo
assistente
costumista Eleonora
Terzi
direttore
di scena e capo macchinista Enrico
Ghiglione
capo
elettricista e datore luci Filip
Marocchi
fonico
Andrea
Gianessi
attrezzista
Benedetta
Monetti
sarta
di scena Lucia
Menegazzo
produzione
LAC
Lugano Arte e Cultura
in
coproduzione con Emilia
Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE - Teatro Piemonte
Europa,
Compagnia Lombardi-Tiezzi
partner
di produzione Gruppo
Ospedaliero Moncucco
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